FILOSOFANDO IN CLASSE

Oggi mi vedo così

La seconda settimana di Febbraio coi bambini di 5 anni abbiamo provato a riflettere su di noi, come ci presentiamo agli altri, come ci percepiamo nei diversi momenti della giornata e in diverse esperienze emotive.
Così per iniziare abbiamo chiesto ai bambini come stavano in quel momento, cosa   provavano e li abbiamo invitati  a fare un disegno con colori e carta che assomigliasse a come ognuno si sentiva.
Dopo la loro rappresentazione grafica, abbiamo rafforzato il loro operato e chiesto di riflettere sul momento che abbiamo vissuto.
Abbiamo cominciato a riflettere con i bambini se siamo sempre uguali, cercando di ricordare come ci sentiamo in diverse situazioni, ad esempio quando ci facciamo le coccole con la mamma o con il babbo, oppure quando giochiamo con uno dei nostri genitori, quando li abbiamo tutti per noi e non sono presi dalle faccende e dal lavoro. I bambini ci hanno detto che sono felici e qualcuno ha aggiunto che “Sono felice, perché mi vogliono bene!” Altri che sono contenti anche quando giocano con un’amica/o che è venuta/o a casa loro. Altri hanno detto che sono felici di giocare anche con il fratellino piccolo, altri “Sono contento quando gioco con i miei amici a scuola”.
Quindi abbiamo riflettuto come ci sentiamo quando qualcuno non vuole che giochiamo con lui. Queste alcune risposte dei bimbi.
“Mi sento triste!” “Mi sento triste quando mamma bada solo mia sorella e non gioca con me.” “Mi sento triste quando babbo non c’è.” “Sono triste quando mamma prepara le pappe per mio fratello piccolo e per me no.”
Infine abbiamo riflettuto sul cosa e su come ci vediamo quando ci arrabbiamo.
Ne sono uscite situazioni in cui si sentono messi da parte quando non vengono accettate le proprie proposte di gioco oppure quando i compagni tolgono loro un gioco dalle mani.
Così proponiamo di esprimere con il volto i diversi sentimenti: la rabbia, la felicità e la tristezza. Tutti i bimbi partecipano con entusiasmo a questo gioco, ed è facile quindi accorgerci che non siamo sempre uguali, le nostre facce sono molto diverse, ma anche il corpo, i nostri movimenti e le nostre risposte verbali.
A questo punto abbiamo presentato i sacchetti delle sorprese: materiali da toccare (liscio, ruvido, morbido, soffice, spinoso, pungente, umido, secco, rigido) da annusare (curry, chiodi di garofano e spezie varie), per scegliere quelli che ci piacciono e ci sembra che ci rappresentino di più. Abbiamo spiegato che ognuno avrebbe avuto un cartoncino, colla e nastro adesivo e con ciò avrebbe creato quello che più gli piacesse e che gli somigliasse per descriversi. Ma prima di partire abbiamo invitati a riflettere come si sentivano in quel momento. Tutti sono partiti, qualcuno in modo titubante, ma tutti si sono sperimentati con gioia, esuberanza, altri con serietà, altri con precisione e impegno, altri con leggerezza e creatività, ma proprio tutti hanno sono stati contenti di questo strano gioco riflessivo e creativo.

Dopo questo elaborato creativo, abbiamo chiesto ai bambini come vedevano il loro lavoro, perché avevano scelto quel materiale e cosa rappresentava di loro. Le risposte sono state le più stravaganti:

S: Mi piacciono perché sono tanto morbidi e i tappi sono facili da attaccare. E anche perché mi piacciono tantissimo.
A: Mi è piaciuta la spugna perché mi sentivo morbidoso.
M: Mi è piaciuto quel bottone perché è un po’ luccicoso e io oggi sono contenta, mi sento luccicosa.
J: Ho scelto tutti questi materiali perché sono morbidi e volevo fare il foglio pieno di cose diverse.
A: Ho scelto i chiodi di garofano perché profumano, mi sento bene ho fatto un viso con tappi e bottoni, ho scelto il cotone perché sono orgogliosa.
A: Ho usato un materiale morbido perché mi sentivo felice. I materiali che mi sono piaciuti di più sono quelli profumati: chiodi di garofano e curry.
P: Mi piace molto il curry perché è profumato, ma anche i chiodi di garofano. Ho fatto il viso con la terra perché è un po’ come me e i capelli profumati di spezie. Ero felice.
D: La cosa che mi è piaciuta di più di questo lavoro è creare, mi sentivo felice anche se ci ho messo tanto.
G: Mi è piaciuto più di tutto sentire i materiali, com’è al tatto, ci ho messo tanta pazienza, ma mi è piaciuto. Ho scelto morbido e piccante perché mi piacciono i ricci.

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