Coding in classe 1B

Coding? Poca teoria e tanta pratica!

Il coding aiuta i più piccoli a pensare meglio e in modo creativo, stimola la loro curiosità attraverso quello che apparentemente può sembrare solo un gioco. Il coding insegna a “dialogare” con il computer, a impartire alla macchina comandi in modo semplice e intuitivo. L’obiettivo non è formare una generazione di futuri programmatori, ma educare i bambini al pensiero computazionale, cioè alla capacità di risolvere problemi – anche complessi – applicando la logica e ragionando passo passo sulla strategia migliore per arrivare alla soluzione.
Il nostro approccio al coding in classe 1è stato semplice e accattivante: i bambini hanno ripercorso gli eventi principali della storia che stiamo leggendo in classe, “Le stagioni di Pitti”, attraverso la costruzione dei personaggi con materiale riciclato e la scelta dei comandi utili al loro spostamento su una griglia posta sul banco.
Lo step successivo è stato quello di realizzare la griglia di legno in modo che i bambini potessero sperimentare in prima persona sia l’impartizione corretta dei comandi che l’esecuzione dei movimenti. Anche i personaggi sono stati costruiti più grandi, in proporzione alla griglia.
Dopo aver giocato tutti abbiamo concordato di sostituire i comandi vocali con dei pallini colorati, ognuno con un proprio significato: verde  “avanti”, giallo “gira a sx”, rosso “gira a dx”.

Ma non finisce qui!
Più avanti comparirà il Robottino Ale, protagonista indiscusso delle attività di coding dei miei mitici alunni della 5B che ora frequentano la scuola secondaria di primo grado. I bambini proveranno a guidarlo sul piano di legno attraverso un tablet.
Insegnate Barbara Roberti