MASCHERE DI CARTAPESTA

“Una maschera ci dice più di una faccia”     O.Wilde

Il Carnevale è stata occasione per proporre alle classi seconde un laboratorio sulla costruzione di maschere di cartapesta.
L’atelier è durato circa un mese, per permettere i tempi di asciugatura della cartapesta e dei colori, e contestualmente abbiamo anche potuto approfondire la storia e l’origine di questa festa e la particolare e radicata tradizione fanese dei “maestri carristi” attraverso lezioni partecipate e la scrittura di un testo regolativo.
Il setting dell’aula è stato modificato trasformandolo in una “bottega artigiana”;  i quotidiani che avevamo raccolto precedentemente sono stati strappati nel verso della fibra e messi a bagno in acqua calda; abbiamo creato una colla “speciale” con vinavil, colla da parati, acqua e polvere di gesso. I bambini si sono divertiti poi a sovrapporre come una trama strati di cartapesta e colla su dei calchi di viso in plastica.
Parte della carta strappata è stata fatta macerare a lungo, più di una settimana,  e poi, dopo essere stata frullata con un minipiner e addizionata con colla da parati e gesso, si è trasformata in pasta di cartapesta, con la quale gli alunni hanno ulteriormente decorato le loro maschere, creando sopraccigli folti, nasi lunghi, guance rubiconde e bocche abnormi.

Dopo aver fatto insieme un piccolo studio sui vari tipi di maschera e sulle particolarità delle colorazioni – dalle maschere in stile veneziano a quelle realistiche fino alle quelle dei personaggi dei fumetti – i manufatti sono state dipinti con colori a  tempera e abbelliti con glitter e strass. Per temprare  le maschere sono state utilizzate garze idrofile e colla e per lucidarne e fissarne i colori,  smalto acrilico. Anche grazie anche alla sua trasversalità disciplinare, è stata una esperienza coinvolgente e entusiasmante sia per i bambini sia per noi insegnanti!

Link Valle del Metauro – Carnevale Schede

Insegnanti Claudia Ceccarini, Rossella Ciavaglia, Giuliana Cheli, Davide Grilli.