PENSA TE! Progetto Filosofando: I primi laboratori

“Non posso suggerirti, io non sono te.”
“Pensa te,  da un nome siamo arrivati a un pesce!”

Piacere mi presento! Tu chi sei?
Iniziano con  questa domanda i primi laboratori di filosofia svolti insieme ai bambini.
Un vortice di domande, di se e di ma, ha riempito le aule insieme a tanta voglia di esprimere i propri pensieri.
Ognuno di noi è unico e irripetibile, come siamo fatti, i nostri sogni, i nostri gusti, i nostri linguaggi. Ci distinguono appunto i pensieri, i sogni (non c’ è un sogno uguale all’altro), gli occhi, i gusti (a qualcuno piace la musica rock, a un altro quella pop) il nostro modo di parlare, il suono della voce, il carattere, i vestiti, gli occhi, come siamo fuori e come siamo dentro.
Per dire chi siamo possiamo mostrare la nostra carta d’identità, oppure mostrare un oggetto caro che ci rappresenta, oppure ancora un luogo come la nostra cameretta.

Come possiamo parlare del nostro carattere o delle nostre caratteristiche senza usare le parole?

Abbiamo chiesto di farsi una specie di autoritratto non convenzionale, ovvero utilizzando dei materiali che più di altri parlassero di loro (sinestesia/linguaggio metaforico).
C’erano del cotone, dell’alluminio, della carta trasparente, delle spugne, bastoncini, foglie, carta vetrata ecc.
La scelta “toccare”, “vedere” e “ascoltare” è stata veramente accurata. In silenzio, a volte con molta indecisione o sicurezza o ripensamenti e non-scelte. Si porta il materiale scelto dentro una scatola o su un foglio; quello spazio ora racconta qualcosa di me, mi appartiene.
Alcuni bambini hanno creato forme astratte, altri hanno proprio disegnato con i materiali sul foglio, ma lo scopo non era quello di creare un’opera d’arte. È necessario ascoltare. Per prima cosa si ascoltano i materiali, si tastano, poi si ascoltano le voci dei bambini.

  • “Questo materiale non mi rappresenta, non c’entra nulla con me ! – dice qualcuno.
  • ”Non posso suggerirti, io non sono te”…

La voglia di condividere i pensieri con i compagni è stata grandissima.

  • “Ho scelto questa carta con le bolle che scoppiano che serve per avvolgere gli oggetti preziosi, quella che si scoppia perché a volte quando trattengo troppa pazienza scoppio di rabbia. Il cotone l’ho scelto perché sono troppo morbido… Poi questa altra cosa (dei legnetti) l’ho scelta perché sono troppo bravo ad arrampicarmi sugli alberi…”
  • “Con il materiale ho  voluto creare  il mare con i pesci fuori… perché se non mi trovo in un posto preciso mi sento un pesce fuor d’acqua, poi   la Torre Eiffel che mi ricorda  l’amore, poi il sole perché il mio nome significa solare…”

I bambini chiudono i “disegni” fatti in una busta e vi appongono una data: gennaio 2028!

  • Tra 10 anni lo riaprirete… Cosa dite, rifarete il disegno allo stesso modo? Userete gli stessi materiali?
  • Chissà… Io no, sicuramente sarò diverso!
  • Io sì perché anche all’asilo pensavo così.
  • Forse, se me lo avessi chiesto ieri…
  • Non lo so… dipende… magari ci diamo appuntamento e lo rifacciamo insieme!
  • Mmmh tra 10 anni… chissà forse saremo all’Università!

“Cos’è un nome?”
Altra domanda, altro laboratorio. Ci divertiamo a smontare le domande, a percorrere strade nuove, inaspettate.

  • “Pensa te dal nome siamo arrivati a un pesce!

Dice proprio così un bambino al termine del laboratorio nel quale abbiamo pensato e ripensato intensamente a che cos’è un nome, cosa fa, se tutto ciò che esiste ha un nome e perché…

  • Un nome… che cos’è un nome… mmh…
  • Un segnale… No un messaggio che ti danno i genitori che sei venuto in vita!
  • Un nome ha un significato.
  • Per mio fratello ho scelto io il suo nome… quando siamo andati in gita nell’azienda agricola abbiamo incontrato il proprietario e a me è piaciuto il suo nome (infatti mio fratello è venuto un po’ agreste…)
  • Il nome serve per caratterizzare le persone, per distinguere le cose.
  • Ci sono cose che esistono e che non hanno nome?
  • E cose che non esistono che hanno un nome?
  • Fantasma! Vampiro, Dracula, Lupo mannaro! Dragonball! Frost!
  • Tutto ciò che esiste ha un nome?
  • Sì, tutto quello che esiste ha un nome!
  • Anche quello che non esiste!
  • Io ho dato un nome alla mia rana finta!
  • Io al mio leone finto! Nicolas l’ho chiamato!
  • Un amico immaginario ha un nome, ma non si vede!
  • Io una tigre rosa e bianca l’ho chiamata Briciola.
  • Ma mica tutte le cose che esistono ti vengono in mente! Mica le conosci tutte!
  • Ci sono specie di animali e pesci che magari ancora non hanno un nome però esistono!
  • Pensa te da un nome siamo arrivati a un pesce…

Siamo poi diventati creatori di cose che prima non esistevano come un Pescafoglia, un Brin, un Cleong e tante altre usando carta di vario tipo, colla e forbici e tanta creatività.

A presto con i prossimi laboratori!

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A cura di Francesca Saltarelli – Progetto formazione “Filosofando” con I Ludosofici